Dominica VI Paschæ – 26 Mai 2019

Ant. ad introitum Cf. Is 48, 20
Vocem iucunditátis annuntiáte, et audiátur,
annuntiáte usque ad extrémum terræ:
liberávit Dóminus pópulum suum, allelúia.

Dicitur Glória in excélsis.

Collecta
Fac nos, omnípotens Deus, hos lætítiæ dies,
quos in honórem Dómini resurgéntis exséquimur,
afféctu sédulo celebráre,
ut quod recordatióne percúrrimus
semper in ópere teneámus.
Per Dóminum.

Dicitur Credo.

Super oblata
Ascéndant ad te, Dómine, preces nostræ
cum oblatiónibus hostiárum, ut, tua dignatióne mundáti,
sacraméntis magnæ pietátis aptémur.
Per Christum.

Præfatio paschalis.

Ant. ad communionem Io 14, 15-16
Si dilígitis me, mandáta mea serváte, dicit Dóminus.
Et ego rogábo Patrem, et álium Paráclitum dabit vobis,
ut máneat vobíscum in ætérnum, allelúia.

Post communionem
Omnípotens sempitérne Deus,
qui ad ætérnam vitam in Christi resurrectióne nos réparas,
fructum in nobis paschális multíplica sacraménti,
et fortitúdinem cibi salutáris nostris infúnde pectóribus.
Per Christum.

Adhiberi potest formula benedictionis sollemnis.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

Messalino in PDF con letture in lingua italiana (da stampare su fogli A3 fronte/retro)

Dominica V Paschæ – 19 Mai 2019

Ant. ad introitum Cf. Ps 97, 1-2
Cantáte Dómino cánticum novum,
quia mirabília fecit Dóminus;
ante conspéctum géntium revelávit iustítiam suam, allelúia.

Dicitur Glória in excélsis.

Collecta
Omnípotens sempitérne Deus,
semper in nobis paschále pérfice sacraméntum,
ut, quos sacro baptísmate dignátus es renováre,
sub tuæ protectiónis auxílio multos fructus áfferant,
et ad ætérnæ vitæ gáudia perveníre concédas.
Per Dóminum.

Dicitur Credo.

Super oblata
Deus, qui nos, per huius sacrifícii veneránda commércia,
uníus summǽque divinitátis partícipes effecísti,
præsta, quǽsumus, ut, sicut tuam cognóvimus veritátem,
sic eam dignis móribus assequámur.
Per Christum.

Præfatio paschalis.

Ant. ad communionem Io 15, 1.5
Ego sum vitis vera et vos pálmites, dicit Dóminus;
qui manet in me et ego in eo,
hic fert fructum multum, allelúia.

Post communionem
Pópulo tuo, quǽsumus, Dómine, adésto propítius,
et, quem mystériis cæléstibus imbuísti,
fac ad novitátem vitæ de vetustáte transíre.
Per Christum.

Adhiberi potest formula benedictionis sollemnis.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

La Chiesa e lo scandalo degli abusi sessuali

Il nostro rapporto con l’Eucaristia non può che destare preoccupazione. A ragione il Vaticano II intese mettere di nuovo al centro della vita cristiana e dell’esistenza della Chiesa questo sacramento della presenza del corpo e del sangue di Cristo, della presenza della sua persona, della sua passione, morte e risurrezione. In parte questa cosa è realmente avvenuta e per questo vogliamo di cuore ringraziare il Signore.

Ma largamente dominante è un altro atteggiamento: non domina un nuovo profondo rispetto di fronte alla presenza della morte e risurrezione di Cristo, ma un modo di trattare con lui che distrugge la grandezza del mistero. La calante partecipazione alla celebrazione domenicale dell’Eucaristia mostra quanto poco noi cristiani di oggi siamo in grado di valutare la grandezza del dono che consiste nella Sua presenza reale. L’Eucaristia è declassata a gesto cerimoniale quando si considera ovvio che le buone maniere esigano che sia distribuita a tutti gli invitati a ragione della loro appartenenza al parentado, in occasione di feste familiari o eventi come matrimoni e funerali. L’ovvietà con la quale in alcuni luoghi i presenti, semplicemente perché tali, ricevono il Santissimo Sacramento mostra come nella Comunione si veda ormai solo un gesto cerimoniale. Se riflettiamo sul da farsi, è chiaro che non abbiamo bisogno di un’altra Chiesa inventata da noi. Quel che è necessario è invece il rinnovamento della fede nella realtà di Gesù Cristo donata a noi nel Sacramento.

Leggi il saggio completo di Benedetto XVI qui. (fonte: ACI Stampa)