Per sfatare il mito secondo cui la Comunione ricevuta sulla mano riprenderebbe un uso antico

L’antica annotazione [di san Cirillo di Gerusalemme] testimonia credenze e atteggiamenti che, nel tempo, si sarebbero sviluppati nella prassi tradizionale della Comunione di lunga data sia dell’Occidente latino che dell’Oriente bizantino. In Occidente, la Comunione sulla lingua e in ginocchio è il naturale e pertinente risultato della devozione eucaristica di san Cirillo. Il tentativo di riportare l’orologio all’antichità – un’antichità, peraltro, ingannevolmente travisata e ricostruita fittiziamente – non è, alla fine, nient’altro se non un cavallo di Troia per la teologia sacramentale calvinista.

Leggi l’articolo (in Inglese) di Peter Kwasniewski qui.

Bonum annum MMXX

Bonum annum novum omnibus visitatoribus huius situs. Speramus nos vim habituros esse ad hoc ministerium sustinendum et anno MMXX, ad maiorem Dei gloriam semper!

Auguri di buon anno a tutti i frequentatori di questo sito. Speriamo di avere la forza di proseguire questo servizio anche nel 2020, sempre ad maiorem Dei gloriam!

Happy New Year to all visitors of this site. We hope to have enough strength to continue this service in 2020, always ad maiorem Dei gloriam!

Frohes Neues Jahr an alle Besucher dieser Seite. Wir hoffen, die Kraft zu haben, diesen Dienst im Jahr 2020 fortzusetzen, immer ad maiorem Dei gloriam!

Feliz año nuevo a todos los visitantes de este sitio. Esperamos tener la fuerza para continuar este servicio en 2020, ¡siempre ad maiorem Dei gloriam!

Sollemnitas Sanctæ Dei Genetricis Mariæ

In octava Nativitatis Domini

Ant. ad introitum
Salve, sancta Parens, eníxa puérpera Regem,
qui cælum terrámque regit in sǽcula sæculórum.


Vel: Cf. Is 9, 2.6; Lc 1, 33
Lux fulgébit hódie super nos, quia natus est nobis Dóminus;
et vocábitur admirábilis, Deus, Princeps pacis,
Pater futúri sǽculi: cuius regni non erit finis.

Dicitur Glória in excélsis.

Collecta
Deus, qui salútis ætérnæ,
beátæ Maríæ virginitáte fecúnda,
humáno géneri prǽmia præstitísti, tríbue, quǽsumus,
ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus,
per quam merúimus Fílium tuum auctórem vitæ suscípere.
Qui tecum.

Dicitur Credo.

Super oblata
Deus, qui bona cuncta ínchoas benígnus et pérficis,
da nobis, de sollemnitáte sanctæ Dei Genetrícis lætántibus,
sicut de inítiis tuæ grátiæ gloriámur
ita de perfectióne gaudére.
Per Christum.

Præfatio I de beata Maria Virgine (Et te in sollemnitáte).

Ant. ad communionem Hebr 13, 8
Iesus Christus heri et hódie, ipse et in sǽcula.

Post communionem
Súmpsimus, Dómine, læti sacraménta cæléstia:
præsta, quǽsumus,
ut ad vitam nobis profíciant sempitérnam,
qui beátam semper Vírginem Maríam
Fílii tui Genetrícem et Ecclésiæ Matrem
profitéri gloriámur.
Per Christum.

Adhiberi potest formula benedictionis sollemnis.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

Messalino in PDF con letture in lingua italiana (da stampare su fogli A3 fronte/retro)

Missalette in PDF with readings in English (to be printed on A3 sheets, front/back)

Messbuch in PDF mit Lesungen auf Deutsch (auf A3-Bogen, Vorder-/Rückseite drücken)

Sanctæ Familiæ Iesu, Mariæ et Ioseph – 29 Dec 2019

Festum

Ant. ad introitum Lc 2, 16
Venérunt pastóres festinántes, et invenérunt Maríam
et Ioseph et Infántem pósitum in præsépio.

Dicitur Glória in excélsis.

Collecta
Deus, qui præclára nobis sanctæ Famíliæ
dignátus es exémpla præbére,
concéde propítius,
ut, domésticis virtútibus caritatísque vínculis illam sectántes,
in lætítia domus tuæ prǽmiis fruámur ætérnis.
Per Dóminum.

Dicitur Credo.

Super oblata
Hóstiam tibi placatiónis offérimus, Dómine,
supplíciter deprecántes,
ut, Deíparæ Vírginis beatíque Ioseph interveniénte suffrágio,
famílias nostras in tua grátia fírmiter et pace constítuas.
Per Christum.

Præfatio de Nativitate.

Ant. ad communionem Bar 3, 38
Deus noster in terris visus est,
et cum homínibus conversátus est.

Post communionem
Quos cæléstibus réficis sacraméntis,
fac, clementíssime Pater,
sanctæ Famíliæ exémpla iúgiter imitári,
ut, post ærúmnas sǽculi,
eius consórtium consequámur ætérnum.
Per Christum.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

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«Casa di preghiera…»

La Messa è tutto, ho scritto e sostenuto più volte. Chi potrebbe dubitarne?

Ora preciso che essa è tutto purché sia quale dev’essere, in piena sintonia col dogma e la grande Tradizione liturgica intesa nel contesto dei documenti del Magistero.

Se non è necessario tornare alla Messa di S. Pio V, è gravemente doveroso che almeno l’attuale – o della riforma di Paolo VI – sia celebrata secondo lo spirito del Concilio e le norme vigenti, rispettate dai migliori sacerdoti.

Il popolo non vuole altro.

Come riconosce alla S. Sede il dovere di modificare la liturgia, perché risponda sempre meglio alle esigenze del culto; così non tollera arbitri, errori, profanazioni. E si sente pienamente compreso quando lo stesso card. Ratzinger leva alta la sua protesta contro certe prevaricazioni colpevolmente autorizzate da Vescovi e parroci sprovveduti o malintenzionati.

«Dopo il Concilio – egli denunzia -, molti elevarono coscientemente a livello di programma la desacralizzazione…; si sono abbandonati i paramenti sacri, si sono spogliate le chiese più che si è potuto di quello splendore che ricorda il sacro, e si è ridotta la liturgia al linguaggio e ai gesti della vita ordinaria, per mezzo di saluti, segni comuni di amicizia e cose simili…

«Si è dimenticato che questo mondo non è il regno di Dio e che il Santo di Dio continua ad essere in contraddizione con il mondo.

«La liturgia non è un festival, non è una riunione di svago…

«Gli uomini si sentono ingannati quando il “mistero” si trasforma in distrazione, quando l’attore principale nella liturgia non è il Dio vivo, ma il sacerdote o l’animatore liturgico…» (Disc. ai Vescovi del Cile, 16 luglio 1988).

È quanto ancora si ripete all’insegna dl una “creatività” che va banalizzando il culto, screditando il sacerdozio cattolico, estinguendo la fede del nostro buon popolo.

Che i fedeli, informati di tutto, ne siano consapevoli e sappiano reagire contro qualsiasi usurpazione dl un patrimonio di valori che, essendo della Chiesa, ciascuno ha il dovere-diritto di conservare e difendere.

(Don Enrico Zoffoli, Questa è la Messa. Non altro! – Edizioni Segno 1994 – pp. 106-115 – PDF)

Tra le sollecitudini

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI SS.MI D. N. PII PP. X DE MUSICA SACRA (in festo S. Cæciliae V. et M., X Kalendas Decembris)

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI OF THE SUPREME PONTIFF PIUS X ON SACRED MUSIC (November 22, 1903)

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI DEL SOMMO PONTEFICE PIO X SULLA MUSICA SACRA (22 novembre 1903)

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI DEL SUMO PONTÍFICE PÍO X SOBRE LA MÚSICA SAGRADA (22 noviembre 1903)

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI DO SUMO PONTÍFICE PIO X SOBRE A MÚSICA SACRA (22 novembro 1903)

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI VON PAPST PIUS X. ÜBER DIE RESTAURATION DER KIRCHENMUSIK (22. November 1903)

MOTU PROPRIO TRA LE SOLLECITUDINI DE SA SAINTETÉ LE PAPE PIE X SUR LA RESTAURATION DE LA MUSIQUE SACRÉE (22 novembre 1903)

Dominica IV Adventus – 22 Dec 2019

Ant. ad introitum Is 45, 8
Roráte, cæli, désuper, et nubes pluant iustum;
aperiátur terra et gérminet Salvatórem.

Non dicitur Glória in excélsis.

Collecta
Grátiam tuam, quǽsumus, Dómine,
méntibus nostris infúnde, ut qui, Angelo nuntiánte,
Christi Fílii tui incarnatiónem cognóvimus,
per passiónem eius et crucem
ad resurrectiónis glóriam perducámur.
Per Dóminum.

Dicitur Credo.

Super oblata
Altári tuo, Dómine, superpósita múnera
Spíritus ille sanctíficet,
qui beátæ Maríæ víscera sua virtúte replévit.
Per Christum.

Præfatio II de Adventu.

Ant. ad communionem Is 7, 14
Ecce Virgo concípiet, et páriet fílium;
et vocábitur nomen eius Emmánuel.

Post communionem
Sumpto pígnore redemptiónis ætérnæ,
quǽsumus, omnípotens Deus,
ut quanto magis dies salutíferæ festivitátis accédit,
tanto devótius proficiámus
ad Fílii tui digne nativitátis mystérium celebrándum.
Qui vivit et regnat in sǽcula sæculórum.

Adhiberi potest formula benedictionis sollemnis.

© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

Messalino in PDF con letture in lingua italiana (da stampare su fogli A3 fronte/retro)

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Il latino apre la mente, insegniamolo dalla scuola media: un libretto gratuito per iniziare

Intervista a don Romano Nicolini sul sito La Tecnica della Scuola.

Perché studiare il latino?
La conoscenza della lingua latina permette di apprezzare maggiormente molti aspetti della realtà. Lo studio di una lingua antica e morta, inoltre, insegna a ragionare e sviluppa la logica. Il latino, poi, permette di cogliere al meglio ciò che accomuna l’uomo di oggi all’uomo antico e, nel contempo, introduce alla comprensione del cambiamento avvenuto nei secoli. Infine la lettura delle grandi opere della letteratura latina permette di incontrare i grandi del passato, di confrontarci con loro, di scoprire il loro pensiero e le loro azioni.

 

L’altare, le sue trasformazioni organiche nella storia e la discontinuità degli altari contemporanei

Né il Concilio ha imposto la celebrazione verso il popolo, né ha dichiarato l’inabilità degli altari storici, né ha ordinato una vicinanza fisica all’assemblea ottenuta ad ogni prezzo. Si tratta allora di uscire dal pregiudizio così diffuso nel postconcilio e di ripensare ad una opportuna riconciliazione.
Credo che non sia possibile, relegare nell’inutilità e nell’abbandono i grandi altari storici, ma la liturgia stessa ne avrebbe giovamento se, rispettando dovutamente e intelligentemente il genio e la tipologia della diverse chiese si celebrasse in modo diversificato. Allora non vi sarà frattura, ma continuità e, soprattutto, si potrà uscire da quella situazione provvisoria di altari fragili e inadatti, che da decenni ormai occupano le zone presbiterali.

Leggi l’articolo completo di don Enrico Finotti qui.