Autore: admin
Classes at St. John Cantius Church, Chicago
Latin, Greek, and Hebrew classes begin again very soon on September 10 and 11. Please click the link below for details of the available classes including which are online, which are in person, and for details of how to register: http://cantius.org/classes
Clericalism
Nothing has contributed more to a culture of clericalism than the versus populum Novus Ordo Missæ.
(Twitter user @pluant)
Comunione sulla mano: mettiamo fine ad abusi e profanazioni
Dal blog Duc in altum di A. M. Valli:
Non abbiate paura di presentarvi davanti al sacerdote senza le mani tese, facendo capire che volete fare la Comunione in bocca. Anzi, molto meglio in ginocchio, per testimoniare la nostra fede nella Presenza Reale di Gesù.
(Articolo completo qui)
Comunione sulla mano e Cristianesimo fai da te
In nome dell’epidemia causata dal Coronavirus si è provato a imporre la Comunione sulla mano in quanto modo sanitariamente più sicuro. Ciò è tutto da dimostrare. Però il vero problema è teologico: la Comunione sulla mano è un indulto – e non una legge universale – che veicola un’idea di Cristianesimo, oltre che di Messa e di Eucaristia. Perché non partire dalla Comunione in bocca e in ginocchio per invertire una tendenza che sembra ormai inesorabile: lo svuotamento delle nostre parrocchie. Non potremmo fare anche quest’esperimento pastorale?
Octo Toni Psalmorum
Don Nicola Bux – Processione secolarizzata
Se il mondo si corrompe, non lamentiamoci: il sale del cristianesimo è diventato insipido. E le nostre liturgie, come se Egli non fosse presente e ascoltasse: danze vuote intorno al vitello d’oro che siamo noi stessi. Siamo noi chierici a favorire la secolarizzazione: la pagheremo cara, disse Giovanni Paolo II! E lo vediamo.
Per non metterci in ginocchio davanti a Cristo, ci stiamo inginocchiando davanti al mondo. “Quanti padroni finiscono per avere quelli che rifiutano l’unico Signore” (S. Ambrogio).
L’intero post di mons. Nicola Bux qui.
Protetto: XIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno C – 26 giugno 2022
Protetto: Santissimo Corpo e Sangue di Cristo – Anno C – 19 giugno 2022
Peter A. Kwasniewski. Perché il latino è la lingua appropriata per il culto cattolico romano
L’errore che ha portato all’abolizione del latino è stato di natura neoscolastica e cartesiana — vale a dire, il concetto secondo cui il contenuto della Fede cattolica non abbia corpo e non sia incarnato, bensì sia qualcosa di astratto dalla materia. Così, molti cattolici credono che la Tradizione consista solo in un certo numero di contenuti concettuali che sono tramandati, indipendentemente dal modo in cui li si tramanda. Ma ciò è falso. Lo stesso latino è uno degli elementi tramandati, insieme ai contenuti di tutto ciò che è scritto o cantato in latino. Inoltre, come abbiamo visto, la Chiesa stessa ha riconosciuto questo punto in molte occasioni, mettendo in risalto l’importanza del latino col tesserne le lodi, riconoscendo in esso un segno efficace dell’unità, della cattolicità, dell’antichità e della permanenza della Chiesa latina.
Il latino possiede pertanto una funzione quasi sacramentale: così come il canto gregoriano è “l’icona musicale del cattolicesimo romano” (Joseph Swain), il latino è la sua “icona linguistica”.
Leggi qui l’intero testo della conferenza tenuta da Peter A. Kwasniewski a Cleveland, Ohio, il 4 giugno 2022 (testo originale in inglese qui)