Morani: La nuova versione «non ci abbandonare alla tentazione» non è più una traduzione, ma al massimo un’interpretazione

Dal Blog di Sabino Paciolla, il parere del prof. Moreno Morani, uno dei più autorevoli linguisti italiani, sulla nuova traduzione italiana del “Padre nostro”:

La preoccupazione essenziale, sicuramente condivisibile, sembra quella di non far passare una possibilità di lettura scorretta: sicuramente però la soluzione è andata ben oltre l’intenzione, e la preoccupazione teologica ha finito per prevalere sulla correttezza della resa. Non indurci in tentazione è stata la formula usata per secoli di storia ecclesiastica in modo pressoché unanime senza che ciò procurasse effetti nefasti. Inoltre, per evitare che nel popolo di Dio si diffonda una lettura scorretta, basterebbe una catechesi puntuale e capillare circa l’esatto significato di questo passaggio.

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