L’edizione dei libri di canto gregoriano: il Graduale Simplex

Un caso interessante è quello del Graduale Simplex del 1967 che contiene melodie sempre dal canto gregoriano ma più semplici (in usum minorum ecclesiarum) e con la possibilità di scelta di brani comuni per tempi liturgici più che per le singole domeniche. Come detto, questo libro era inteso come aiuto per le chiese con meno mezzi musicali, ma per una interessante eterogenesi dei fini, come mi fu anche detto da un Maestro delle Celebrazioni Pontificie, in realtà il posto in cui fu maggiormente usato fu proprio nelle celebrazioni più solenni, quelle con alla presenza del Santo Padre nella Basilica di San Pietro. Ci fu un tempo in cui in cui la Cappella Sistina eseguiva composizioni dell’allora Maestro Domenico Bartolucci i cui testi erano spesso e volentieri tratti proprio dal Graduale Simplex. Questo, con l’intento di coinvolgere di più nel canto l’assemblea, nel caso delle celebrazioni pontificie anche aiutata da un coro guida.

Leggi l’articolo completo del M° Aurelio Porfiri qui.

Latin can foster unity and peace

A priest friend of mine, pastor of a parish in Chicago, told me that in that city, Mass is celebrated every Sunday in over fifty languages. ‘How would you cope with that situation?’ he asked. You will have guessed my answer: I would celebrate Mass in Latin. Nobody is fully at home in the Latin language, and consequently everybody can feel at home. Our multilingual church needs a language of unity. Think of Pentecost, when the heralds of the Gospel were heard by speakers of so many languages. In our day and in our country, Latin can foster unity and peace.
(…)
Pope Saint Paul VI, when he brought in the new Missal, expressed a wish that all Catholics of the Latin rites should be able to sing the Ordinary of the Mass ― the Gloria, Creed and so on ― in Latin to the traditional chants. His wish is far from being realised. But if you witness the forthcoming canonisation in Rome of Blessed John Henry Newman, with other beati of various countries and languages, you will see how Latin can unite a multilingual congregation. We have learned from experience that worshippers welcome Latin more readily if it is discreetly mixed with the vernacular. Hence the vernacular readings in the Mass.

(Mgr Bruce Harbert, Sermon given at the Association for Latin Liturgy’s Golden Jubilee Mass, 28 September 2019. Full text here)

Porfiri: Tradizione è Gregoriano e polifonia. Senza estremismi

La Tradizione non è alle nostre spalle, ma davanti a noi. Essa non è nel passato ma all’origine.
(…)
Quello che cerchiamo nella Tradizione non è un ricordo ma una continuità, la possibilità di innalzarci ancora una volta sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto e farci vedere più lontano di loro. Quindi la Tradizione non è in un solo momento storico, ma vive nella storia ed è quindi vitale.

Leggi l’articolo completo del M° Porfiri qui.

No alla Comunione in bocca? Una raccomandazione senza evidenza scientifica

Qual è il livello di evidenza medica e il corrispondente rating di forza della nuova raccomandazione fatta dal Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza Covid-19? Tecnicamente tale raccomandazione, essendo fondata esclusivamente su una opinione non supportata da dati ricavati da studi scientifici mirati al tema in discussione, si colloca al IV livello di evidenza (il più basso), e presenta conseguentemente una forza di raccomandazione pari a zero. Essa è, quindi, per definizione, una raccomandazione priva di rigore e fondamento scientifico.
Sebbene molti esperti si siano espressi a favore della distruzione della comunione direttamente in bocca piuttosto che sulle mani, essendo quest’ultime pericoloso ricettacolo di germi, ad oggi non è possibile affermare con certezza scientifica quale modalità di distribuzione sia superiore all’altro in termini di sicurezza per la salute del fedele.
Quindi nessuna preferenza può essere fatta a favore di un metodo piuttosto che dell’altro. Ogni opinione in merito, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, è priva di valore scientifico. Come tale non rappresenta alcuna indicazione utile alla salute dell’individuo.

Leggi l’articolo completo del dott. Andrea Reho qui.